La nostra famiglia ha sviluppato una filosofia del vino che unisce all'attenta valorizzazione delle tipicità delle nostre uve l'apporto che ci è giunto da generazioni di familiarità con la terra e con i suoi prodotti. Oltre a ciò, abbiamo voluto e saputo tenerci al corrente degli sviluppi delle ricerche in campo enologico.
Se il nonno Igino e il Papà Sabino hanno imparato direttamente nei campi l'arte di coltivare, Francesco ha studiato enologia e ha lavorato nelle più prestigiose cantine della Doc Aquileia vanta esperienze nelle zone Viticole più prestigiose al mondo tra cui Argentina e Stati Uniti portandosi a casa esperienze e tecnologie nuove. Non possiamo tralasciare l'eredità di secoli, ci ripetiamo spesso, ma neppure rifiutare quanto di buono può regalarci l'appassionata ricerca nel campo.
Infine, la vita di generazioni tra le vigne e la cantina, tra la terra e le botti, ha abituato i nostri sensi ai colori, agli odori, ai sapori dei vini che facciamo. Sentiamo il vino e l'uva: con la vista, l'olfatto, il tatto, il gusto. È per questa ragione che, per fare i vini ci basiamo sui nostri sensi.
Infine c'è un ultimo elemento, senza il quale non si possono raggiungere risultati: la passione. Perché chi si occupa di vino non può farlo senza passione. E la passione, da noi, è solida come le pietre romane di cui è fatta la nostra casa.